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Il Programma PIU EUROPALa Regione Campania, nell’ottica di intervenire sui contesti urbani caratterizzati da maggiore pressione demografica e disagio socio-economico ed abitativo, ha avviato, nell’ambito dell’obiettivo operativo “6.1 – Città medie” del PO FESR 2007-2013, il Programma PIU Europa, che prevede la realizzazione di interventi integrati di sviluppo urbano per migliorare le funzioni urbane superiori e assicurare condizioni di sviluppo sostenibile, sociale ed economico delle Città medie.
Il Programma PIU Europa è rivolto a 19 Città medie regionali alle quali è stata riconosciuta un’ampia responsabilizzazione attraverso un processo di delega di compiti e funzioni. L’identificazione dei territori su cui agisce il Programma è avvenuta tenendo conto di fattori quali il livello di disagio socio-abitativo e socio economico e la dimensione demografica (popolazione superiore a 50.000 abitanti); ma al tempo stesso con una forte attenzione ad incidere su quei fattori che ostacolano l’idea di “riammagliamento” ideale del territorio promosso dall’intervento regionale. In questo senso, i programmi di sviluppo delle Città - pur interpretando le strategie di intervento per il recupero delle singole realtà comunali - rappresentano a livello di sistema i diversi nodi di una visione unitaria del territorio e delle sue nuove prospettive. Il Programma PIU Europa - articolato a sua volta in Piani Integrati Urbani promossi dalle Autorità cittadine rappresenta lo strumento di attuazione della strategia regionale per lo sviluppo urbano sostenibile[1], di cui all’Obiettivo specifico 6.a dell’Asse prioritario 6 del POR Campania FESR 2007–13, quale insieme coordinato di interventi finalizzati al rafforzamento dell’attrattività e la competitività delle città campane, in un ottica di rivitalizzazione socioeconomica sostenibile e in stretta sinergia con gli indirizzi indicati dalla pianificazione territoriale regionale (PTR). Come indicato dalle Linee Guida dei Piani Integrati Urbani - PIU Europa, i principi guida alla base degli stessi sono: - sostenibilità gestionale delle scelte, ottenuta mediante la creazione di apposite strutture per il controllo di gestione ed il monitoraggio degli interventi, e finalizzata all’efficienza e all’efficacia della spesa; - miglioramento della concertazione partenariale, attraverso la creazione di un sistema chiaro e trasparente di regole, entro cui promuovere la concertazione ed il rafforzamento del partenariato istituzionale, tra le parti sociali, tra i soggetti pubblici e privati locali, nonché migliorando la partecipazione dei cittadini e della società civile in modo da accrescere la legittimità e l’efficacia delle azioni, attraverso l’attivazione di forum condotti con riferimento alla metodologia di Agenda 21 locale; - perseguimento di una alta qualità di vita, applicando i principi di sostenibilità ambientale, sociale e di eco-compatibilità.
Il quadro regolamentare alla base del funzionamento del Programma deriva da un iter amministrativo-procedurale articolato, che a partire da quanto definito nel POR FESR ha successivamente recepito e normato aspetti specifici legati al funzionamento del Programma: criteri di selezione delle città, criteri e regole per l’assegnazione delle risorse, procedure attuative, modalità di conferimento della delega agli Organismi intermedi, ecc.
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